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Ci prendiamo un caffè?

Ci prepariamo un caffè?  è una biografia familiare e circolare,  raccontata con  una scrittura  semplice e asciutta priva di ogni artificio come, d’altronde, lo sono i luoghi e la vita dei protagonisti. Senza finzioni o remore l’autrice narra le debolezze e i limiti della sua  famiglia priva di cultura, ma non di saggezza! Una storia quotidiana, tutta meridionale, un faro su una società che va scomparendo, ma che è ancora dietro l’angolo, e che ha segnato la differenza tra i rapporti. La madre Giulia e la figlia, l’autrice, attraversano passo passo  le pagine, in uno spaccato di vita crudo, senza orpelli o finzioni. La madre inconsapevole, istintuale, rassegnata che non significa ripiegata, la figlia, che fermamente vuole capire e non intende rassegnarsi, positiva e molto più luminosa. Un legame stretto e profondo che ha molto da insegnare!

Quando i passi vacillano, il calore dei legami diviene nutrimento, rifugio e sostegno, forza che incita a risollevarci. Legami che a volte sono dei nodi stretti che desideriamo sciogliere, ma che, spesso, pensiamo di non farcela. Sciogliere quei nodi per renderci liberi, sì, senza rinunciare agli affetti. Questa è la sfida.

Poi, a metà percorso, un colpo di scena e un silenzio s’impossessa e attraversa la vita di questa madre avviluppata da un male inesorabile e ingannevole. La posta in gioco è molto alta. Ma la figlia non molla. Fino alla fine. Chiudo le pagine e mi chiedo: quante volte la vita ci offre il tempo di un’altra possibilità?”